C’era la cara vecchia massima del web, neanche tanto errata, che recitava: “chi scarica gratis non avrebbe pagato comunque”. Fatto sta che non è una novità che il mercato nero del free download abbia dato un calcio al mercato di distribuzione, soprattutto per quanto riguarda la musica. Negli ultimi anni però i servizi in abbonamento hanno parzialmente risanato questa tendenza al piratare tutto, portando il pubblico a dare fiducia alle piattaforme di streaming legale. Ma qui parliamo di un’arma a doppio taglio, ossia di un mercato che ha si riportato sulla retta via buona sostanza degli utenti, ma che ha retribuito relativamente i producers. Scontistiche programmate, royalties non sempre vantaggiose e tempi di realizzazione sempre più stretti, il tutto preteso da un pubblico sempre più esigente. Quindi, alla luce dei recenti tweet riguardanti Days Gone 2 o della pretesa di una più veloce distribuzione di Aot (oltre che del cambio di finale), viene da storcere non poco il naso, se a lamentarsi di ciò c’è chi ha già avuto scan pirata del finale del manga e, nel caso di DG, chi ha preteso sequel è lo stesso che ha atteso il titolo gratuito sul plus. Che sia ben chiaro, sulla questione delle scan noi della redazione siamo d’accordo: é ipocrita e da idioti lamentarsi di un prodotto scaricato illegalmente. Ma la questione di Days gone non è stata da noi avanzata e non condividiamo. La distribuzione su servizi in abbonamento è accettata e voluta dai publisher, lamentarsi di una legittima scelta dell’utente al risparmio, in un mondo dove si paga anche l’aria che si respira, non può essere biasimata da nessuno. Grazie e arrivederci.