Un resoconto di Fidelity, la società gestione fondi, non lascia spazio ad ulteriori zeri: Twitter, con l’avvento di Musk, cala al 6,55 come valore di mercato. Una discesa drastica, che vede “la società che cinguetta” , in soli 7 mesi, perdere quasi 15 miliardi. Se pensiamo, poi, che il range di partenza sfiorava circa i 44 miliardi pieni (prezzo di acquisto), vediamo come gli investitori si trovino, per la terza volta, a dover fronteggiare un calo di notevole misura, pari al 33% in meno rispetto al 2022. Intanto, però, X Holdings Corp, l’attuale società di Musk detentrice della piattaforma, non sembra aver fatto trapelare ulteriori bilanci certi sull’attuale status, in quanto società privata non soggetta ad obblighi di divulgazione finanziaria (se non agli investitori di maggioranza). Che il CEO di Tesla non abbia particolarmente restituito fiducia, fin dai primordi dell’acquisizione, sul fronte Twitter, è una verità a prova di qualsiasi tabloid. Di certo ricordiamo la risoluta manovra di licenziamenti, che ha inaugurato il suo arrivo al timone del social. Nulla di trascendentale, se non normale amministrazione in sede di cambio di vertice; tuttavia, al di fuori dell’opinione pubblica, ci sono numeri che ben poco hanno da glorificare l’investimento di Musk e la sua politica, ancora poco chiara, riguardo la sua gestione. Degli effetti dell’introduzione di un servizio in abbonamento per la spunta blu, ne parleremo quando saranno numericamente noti.